Daniela Ori – 1° classificata
Tremore
Ho sentito le tue mani tremare
in un arresto di morte.
Le ho sentite rifiorire sotto le mie,
il sangue che pulsava
a rilasciare la vita.
Claudio Bellini – 2° classificato
Schegge di luna
Schegge di luna
oltre la pelle
in questa sera che nasce
già decisa.
Ho rivisto le fotografie
dove il tuo volto
era come il sole,
mentre lacrime di sale
cancellavano la gioia
d’essere padre.
Maledetti quei viaggi
che ti hanno sbranato l’anima,
quelle fughe dalla realtà
che sfociavano in labirinti
di lucida follia.
Maledetto questo seme
che non ha imparato a volare
oltre le immagini imposte
dalla crudeltà del destino.
Vorrei stringerti ancora
fra le braccia;
morbido in attesa
del tempo a svelarsi,
ma non restano
che stanze asettiche
e bianche lenzuola
a coprirti il viso.
Celestino Casalini – 3° classificato
Persiane…
Mi manca il sole a righe
dei vuoti di persiana…
Il senso di speranza
che nella luce che traspare
lasciava presagire!
Maria Teresa Zanafredi – 4° classificata
Alba afgana
Flebile lama di luce
rischiara l’incerto mattino
di una terra devastata da roghi
dove il silenzio s‘è fatto voce di mille croci.
L’odio covato in rantoli di ruggine
è corso dagli altopiani alle valli
squarciando case e i piccoli nei loro nidi
rendendo muto il vociare dei bambini.
Un trampolo di vento la polvere solleva
oscura quel timido raggio
nell’aria, un debole gemito s’eleva…
la voce di un bimbo che cerca il tepore del suo nido.
È un piccolo angelo senz’ali
che riemerge da una terra di morte
vorrebbe riprendere il gioco della vita
ma… tra silenzi e rovine,
gocce di paura colorano il suo viso.
Martha Maria Perez Leon – 5° classificata
I miei sensi
Seduta su una stella
osservo l’universo: vedo gli astri e galassie.
C‘è profumo di cielo intorno,
fresca essenza avvolge il mio corpo.
Sfioro con le labbra il sole, e ad occhi chiusi
assaporo a lungo la sua dolcezza.
Odo il canto delle stelle, il sorriso dei pianeti,
il loro piacevole abbraccio e il pianto della terra.
Sulla mia stella sono felice!
Non c‘è nessuno con me, tranne i miei sensi.
Sulla mia stella odo, respiro, guardo, tocco.
Sento la vita!
Adriano Scandalitta – 6° classificato
Oltre agli orti
Oltre agli orti
nel paese dei miei nonni
iniziava la campagna:
verde orizzonte sterminato di sogni
Appena libero
correvo a perdifiato
in quelle strade
dove il piede scivolava lieve
ed il cuore rinfrancato
inseguiva sogni
che s’alzavano felici,
come aquiloni,
su nel cielo sempre terso
dei miei desideri
Oltre agli orti
s’elevava una musica soave:
lo stormire delicato delle alte chiome
dei pioppi,
il bruire lento dell’acqua
dei fossi,
il gracidare festoso
delle rane,
lo zirlare cadenzato
dei grilli
Oltre agli orti
c’era l’immagine serena
dell’esistenza
anche se induriva le forti
mani callose dei contadini
ma temprava il cuore
alla sfida vigorosa
che ogni giorno si ripeteva
con la vita.
Giacomo Giannone – 7° classificato
Quando le sere d’inverno
Quando le sere d’inverno
un filo sottile di luna
con accanto una stella
brilla nel cielo, il cuore
si schiude a tanta bellezza,
allora vedo profili di monti
di tufo, di gesso, d’argento,
vigneti in dolci pendii,
tramonti di sole cocente,
riflessi di mare splendenti.
Si chiudono gli occhi sgomenti,
ho brividi di freddo, sento
lunghi silenzi e voci lontane.
Marialuisa Cozzi – 8° classificata
Lacrime rotte
La mente vuota,
annichilita
non sa più rispondere
ai mille perché;
le lacrime si sono rotte
dentro l’anima,
sono spade
conficcate
nel cuore.
Nunzia Pecoraro – 9° classificata
Al mio amato papà
Padre mio adorato,
lunga l’attesa all’ombra dei pensieri
per salire sul carro dei sogni
e correre veloce nel giardino
della pace e delle meraviglie
per pregare.
Padre mio
ho aperto l’uscio dell’amore
per vedere la tua ardente fiamma
s’era accesa e l’immagine del
tuo martire corpo.
Padre mio amato
ho raccolto fiori ed un canto d’amore
e li ho posati dolcemente
sul tuo travagliato corpo
baciandolo teneramente
con lacrime vere.
Padre mio
vastità d’affetto, anima immortale
è un pianto senza fine, mi dona dolori
solo il ricordo d’un affetto lontano
l’ombra adorata da mane a sera
a te il radioso mattino
la tua Nunzia, ti è sempre vicina.
Elisa Verna – 10° classificata
La spada sul nido
Non chiedermi di brandire la spada
per uccidere innocenti anime
ancora pure.
Non chiedere sangue
dove fioriscono
le bianche rose della vita:
la spada della morte
non avrà mia mano.
Non chiedere eterno pianto al cuore:
il mio non è un cuore di donna,
è cuore di mamma che veglia il suo nido.